Nel Consiglio Comunale di domani, martedì 15 febbraio, verrà discusso un ordine del giorno proposto da Ravenna Coraggiosa, sul complesso tema dei cambiamenti climatici.
In attuazione del PAESC e in coerenza con l'istituzione di un assessorato alla transizione ecologica, l’ordine del giorno chiede a Sindaco e Giunta un impegno, entro l’anno, a presentare un pacchetto di proposte concrete volte a contrastare i cambiamenti climatici e a rafforzare la capacità di resilienza del nostro territorio per i prossimi anni.
Un tema decisamente attuale, che si intreccia con recenti novità (come l’approvazione del Pitesai) e con un dibattito ogni giorno più stringente e preoccupato sui costi dell’energia.
Come abbiamo già più volte dichiarato, secondo noi lo sviluppo attuale, non è ambientalmente sostenibile.
Occorre anche a Ravenna una svolta profonda in molti campi come previsto anche nel Programma del Sindaco. Il 2022 deve essere, per questo, l'anno di un nuovo PUG, che finalmente preveda la fine del consumo di nuovo suolo; ma anche l'anno in cui in tutto il Comune di Ravenna venga estesa la raccolta dei rifiuti porta a porta – così che la quota dei rifiuti recuperati e riciclati possa aumentare – e, infine, l' anno in cui si possa cominciare ad usufruire del mare e delle spiagge con rispetto verso l'ambiente, grazie alla nascita del Parco Marino che prevede una riduzione della presenza di macchine, in favore della presenza di ciclisti e pedoni.
Sull'energia, in particolare, vogliamo ribadire due cose precise. In primo luogo in Italia e in Europa bisogna lavorare per ridurre la domanda di energia fossile attraverso politiche di risparmio e di miglioramento dell'efficienza energetica negli edifici, nei trasporti e nel settore industriale. In secondo luogo, nell' ambito del mix tra energie rinnovabili e impiego transitorio del gas naturale, il tema della forte crescita - specie a Ravenna e in Emilia-Romagna - delle energie rinnovabili non è un tema di prospettiva, bensì un obiettivo di oggi. E anche per questo riteniamo importante che Parlamento abbia sancito il fatto che impianti industriali di cattura della CO2 - volti a compensare, parzialmente, le emissioni di grandi impianti industriali che funzionano con energie fossili - non verranno finanziati dal settore pubblico, che deve concentrare le risorse sulla crescita delle energie rinnovabili e il miglioramento dell'efficienza energetica come previsto dall’Unione Europea.
Per la riduzione delle emissioni inquinanti e la percentuale di rinnovabili, gli obiettivi europei, nazionali e regionali ci sono: il PAESC di Ravenna c'è ed è avanzato, votato dall'insieme delle forze progressiste. Ora bisogna attuarlo.
Il Comune, oltre a sostenere giustamente il progetto Agnes (eolico e fotovoltaico off shore), pensi ad un piano di interventi concreti nel campo degli edifici e della mobilità e preveda misure coraggiose per la rigenerazione urbana e gli edifici pubblici, in modo da determinare un balzo nella percentuale delle energie rinnovabili impiegate a Ravenna.